Cos’è la dieta pescetariana?
Onnivora, carnivora, vegetariana, vegana, paleolitica o crudista. Le diete sono sempre più numerose e ognuna ha i suoi benefici. Ma che dire della dieta pescetariana? Cosa vuol dire?
Cos’è la dieta pescetariana? Come dice la parola stessa, è un regime alimentare che si basa sul consumo di pesce e verdure. Si tratta di una dieta nata all’inizio del Novecento e che oggi sta riprendendo piede.
Cosa mangia quindi un pescetariano? Verdure crude e cotte, frutta, cereali, legumi, latticini, ma soprattutto pesce e crostacei. Insomma, mangiano un po’ di tutto, ma evitano la carne.
Benefici della dieta pescetariana
Perché seguire una dieta pescetariana? La risposta è presto immediata: i benefici sono molti. Innanzitutto, si tratta di un regime alimentare a basso contenuto di grassi che consente di contrastare i problemi legati al sovrappeso.
La dieta pescetariana è perfetta per chi vuole perdere chili in eccesso, oppure ridurre gli effetti delle malattie come colesterolo alto e diabete. Infatti, il pesce e le verdure fornirebbero all’organismo nutrienti preziosi tra cui omega 3, proteine, sali minerali, grassi mono e polinsaturi, che agirebbero in modo salutare sul sistema cardiovascolare.
Le proteine del pesce sono nobili, ovvero possiedono un elevato potere nutritivo a fronte di un’elevata digeribilità. Sono quindi più facilmente assimilabili rispetto a quelle della carne. Le proteine sono fondamentali per l’apporto di energia, ma anche dannose per il fegato. Tuttavia, quelle del pesce sembrano avere effetti più positivi su fegato e reni, migliorando soprattutto la salute di chi soffre di diabete.
Il pesce contiene anche una grande quantità di sali minerali come fosforo, alleato della mente, calcio, per la salute delle ossa, iodio, ideale per chi ha problemi alla tiroide.
Altri benefici del pesce, soprattutto per via degli Omega 3, sono riscontrabili sulla nostra vista: vediamo meglio se mangiamo la giusta quantità di pesce. Soprattutto, questo beneficio è dato dall’azione dei grassi sulle cellule, rallentandone l’invecchiamento.
I pesci più sani da servire a tavola
Non tutti i pesci offrono le stesse quantità di proteine, grassi e sali minerali. Tutto dipende dalla specie dell’esemplare, ma anche del luogo in cui è stato allevato, o è cresciuto, il metodo di cottura e altri parametri.
Il pesce andrebbe innanzitutto mangiato quattro volte a settimana. Bisogna poi variare con il tipo di pesce che si vuole gustare: sicuramente bisogna inserire orata, alici, merluzzo, sogliola, nasello e sardine. Non può poi mancare il salmone o il tonno, ma in quantità più moderate per via della presenza più massiccia di metalli pesanti.
Per scegliere il pesce migliore, ovviamente è bene rivolgersi a un nutrizionista e analizzare la propria salute oltre che sesso, età, stile di vita. I pesci si dividono in magri e grassi. I primi sono altamente digeribili. I secondi vanno limitati per via della quantità di sostanze tossiche che potrebbero celare nella loro carne.
Da non dimenticare poi i crostacei e i molluschi, ricchi di proteine e acidi grassi polinsaturi a catena lunga. Granchio, aragosta, astice e canocchia non dovrebbero mancare in una dieta. Riducono i livelli di colesterolo e aggiungono tantissimo gusto al proprio regime alimentare.
Essere pescetariani è salutare, perché non provarci?